Ormai, in qualunque ristorante io mi rechi, uno dei piatti più gettonati – e che, per tale motivo, trovo sempre tra le prime portate elencate nel menù – è la tartare di tonno. La quale, per quanto io ne apprezzi infinitamente la bontà, è arrivata a stancarmi.
Siccome, per un certo periodo di tempo, mi ero anche fissata col proporla agli invitati alla mia tavola, ho deciso che era arrivato il momento di fare basta e di cimentarmi in ricette innovative. Ciò nonostante, non so resistere alla bontà di un ingrediente come il tonno. Come mi sono destreggiata? Semplicemente, ho testato una preparazione che reputo ancor più saporita e particolare di un semplice tonno fatto a tartare. Di che preparazione si tratta? Te la svelo.
Per il tonno che vorrei insegnarti a preparare, le dosi che occorrono – ideali per due persone – sono:
Per preparare il mio tonno con guarnizione di frutta secca, i procedimenti da seguire sono davvero semplici. In primo luogo, in una padella antiaderente, verso un po’ di olio extravergine di oliva e faccio cuocere i miei filetti di tonno a fiamma medio-bassa.
Tramite l’impiego di un mixer, nel frattempo, provvedo a dar vita alla guarnizione del mio secondo piatto. Inserisco le mandorle, i pinoli, le olive e mezzo spicchio d’aglio, azionando il frullatore e facendo in modo di ottenere una granella di piccole dimensioni.
Nel mentre controllo sempre la cottura del tonno. L’ideale, trattandosi di filetti sottili, è che il pesce sia leggermente scottato da un lato e dall’altro. Cerco sempre di evitare che si cuocia troppo, così da non ritrovarmi con un tonno stoppaccioso o troppo gommoso.
Una volta che i miei filetti di pesce risultano cotti, li trasferisco in un piatto da portata e completo l’impiattamento. Innanzitutto, li condisco con un pizzico di sale, così da dare sapore al pesce. In seguito arriva il momento di travasare il mix di frutta secca e aglio sul tonno, come se il mio obiettivo fosse quello di creare una specie di panatura, anche se su un solo lato del tonno.
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Infine, completo con qualche ciuffo di prezzemolo che spezzetto con le mani e un giro d’olio. Quando ho assaggiato per la prima volta questa ricetta non ho potuto far a meno di stupirmi: una bontà del genere non era minimamente preventivata.
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